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GHAT

 

 

E’ l’ultima oasi prima di entrare nel deserto di roccia e di sabbia. I suoi abitanti sono una mescolanza di razze diverse e la sua caratteristica è quella di essere l’unica città abitata  per un lungo periodo di tempo dai tuareg, che per tradizione erano nomadi.

E’ stata una delle più importanti comunità del Sahara e, come altre città ha fondato la sua ricchezza sul commercio degli schiavi, fino al declino della fine dell’ottocento.

Testimonianze del suo passato sono le incisioni rupestri , mentre del suo lontano passato manca la documentazione , pare sia stata un insediamento romano fino al XII secolo.

A sud ovest della città è visibile una necropoli preislamica del periodo tra il 500 e il 75° d.C..

Ghat faceva parte di una sistema di oasi fortificate che offrivano protezione ai mercanti  che attraversavano il deserto con le loro carovane  e infine apparteneva all’impianto difensivo dei Garama .

I Tuareg chiamavano questa zona “Terra di pace”, mentre il suo nome nell’antica lingua libica significava “terra del Sole”, il  nome di Ghat iniziò ad apparire dai geografi  a e dai viaggiatori soltanto nel secolo XIV . Per tutto questo periodo fino a tempi recenti Ghat fu sotto l’egidia dei Tuareg del Tassili-n-Ajjer  che usarono la loro influenza per creare una zona franca , le carovane erano certe di non incappare  in nessun incidente associandosi la protezione del Tuareg tramite pagamenti in denaro. In questo modo i Tuareg tenevano sotto controllo l’accesso agli stati degli Hausa, compresa anche Timbuktu sul Niger.

Nel secolo XIX  molti pensavano che Ghat avrebbe soppiantato  Gadames e Murzuk nel ruolo ci città principale del Sahara Libico.

Il sultano di Ghat il cui titolo veniva tramandato per via ereditaria  era soggetto ai sultani Tuareg di Ajjer, ma aveva una autonomia  di libertà di azione  soprattutto riguardo agli affari esteri. Nel XIX  secolo gli ottomani estesero il loro dominio sul Sahara  e nel 1875 con l’occupazione dei Turchi Ghat perse la sua indipendenza. Gli Italiani la occuparono nel 1914 e stabilmente fino al 1930 fino all’arrivo dei Francesi nel 1943 che vi rimasero fino al 1956 quando il Fezzan concorse all’unità della Libia

Non distante da Ghat incontriamo L'Idinen,  la montagna dei fantasmi conosciuta dagli arabi con il none di "Qasr al Jenun"il castello degli spiriti, ma in realtà è un relitto geologico di un altopiano preistorico. Secondo i tuareg è un luogo sacro perciò inviolabile. L'esploratore Henry Barth, sfidò questo tabù avventurandosi tra le guglie di questa montagna, pagando a caro prezzo la sua profanazione, fino a perdere l'orientamento ed il senno, sfinito dalla sete arrivò a bere il suo sangue, finchè un tuareg lo portò in salvo.