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GADAMES

 

A 650 Km. Da Tripoli, verso sud est, sorge la cittadina oasi di Gadames nei pressi , del confine con la Tunisia e l’Algeria. La perla del deserto Sahariano la sua nascita è avvolta da due leggende. Una narra che il conquistatore Sisi Ocba Nafa  nel secolo VII era giunto qui in cerca di acqua, quando la sua giumenta , battendo le zampe sulla sabbia ne fece scaturire abbondantemente. Un altra storia narra che una carovana di passaggio si fermò a mangiare nei pressi dove ora sorge l'oasi .Ripartiti il giorno dopo, si accorsero di aver dimenticato il piatto con cui i beduini consumavano il loro pasto in comune e mandarono a prenderlo alcuni carovanieri .Questi scavando in cerca del piatto, trovarono l'acqua  e ripartirono a chiamare indietro i loro compagni per fondare la città. Come siano andate veramente le cose non si saprà mai, ma la sorgente d'acqua è visibile ancora oggi ed è chiamata Ain el Faras  la sorgente della giumenta.

Si pensa che già nel 3000 a.C già esistesse nel punto in cui sorge l'odierna Gadames, una città, ma della sua storia prima dell'occupazione romana si sa ben poco. I romani fortificarono la città e la chiamarono Cydamus, la trasformarono in un centro importane perchè riforniva olio di oliva alle città lungo la costa. I romani però concentrarono la loro attenzione sulle roccheforti lungo la costa e il controllo che esercitavano su Cydamus era appena sufficiente a mantenere aperte le rotte da dove giungevano i rifornimenti. Durante il regno di Settimio Severo (193-211 d.C.) Gadames divenne sede della terza legione.

Nel VI secolo d.C. l'esercito bizantino di Giustinano I° portò Gadames sotto la giurisdizione dell'impero d'oriente. Con l'arrivo dei soladati islamici in Libia nel VII secolo la città passò sotto il controllo dei musulmani che la occuparono.

Gadames l’oasi più importante della Libia dichiarata dall’UNESCO “Patrimonio dell’umanità” sorge proprio vicino ad una sorgente visibile anche oggi. Sembra un luogo inarrivabile infatti era chiamata l’Interdetta. Non assomiglia a nessuna altra città del territorio sud tripolino, algerino e tunisino. È intensamente  africana nei sui colori sgargianti del suo artigianato, nel bianco assoluto dei muri, gli smerli i disegni esoterici le vie coperte ramificate in mille meandri dove ci si può anche perdere. Gadames è stata centro di cultura e nodo carovaniero importante, influenze ne ha date e ne ha raccolte.  Gadames è un labirinto di ombre perdute sotto il sole, complesso di case di muri imbiancati con tronchi di palma e mattoni di fango seccati al sole, ottenuti con un misto do terra e di calce. Vista dall’alto è un continuo alternarsi di pinnacoli e terrazze e piani leggermente sfalsati. La città vecchia è un vero labirinto illuminato qua e là dalla luce che riesce a filtrare dall’alto e nelle piazzette . Vicino alla porta occidentale della città vecchia si trova il  Museo della  Casa, antica abitazione di un mercante  dove possiamo ammirare ancora oggi i mobili e le decorazioni originali. Nella Piazza si teneva il mercato degli schiavi, molti degli attuali residenti infatti discendono da schiavi. A 15 Km. da Gadames sorgono alcune rovine romane, non particolarmente spettacolari,a parte le rovine merita una visita alla collina per il suo panorama spettacolare  sul deserto.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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