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AKAKUS

 

Situato all’estremità sud occidentale del Sahara libico, il Tadrart Akakus si estende in direzione Nord Sud  per circa 150 Km.  Di lunghezza e 30 km di larghezza, ad est e ovest è contornato da Erg sabbiosi come l’erg Uan Kasa  e da montagne come l’Idinen vicino Ghat .

Il Jebel akakus è uno scenario surreale di scuri monoliti che si ergono dalla sabbia del Sahara centrale.

Dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, presenta magnifici paesaggi creati dalle formazioni rocciose la cui bellezza è posta in risalto dalle sabbie desertiche.   

Su queste rocce di sabbia sono state lasciate tracce di un passaggio umano, avvenuto in epoche remote. Possiamo ammirare siti posti fra gli anfratti di rocce. Le pitture le possiamo osservare nella parte interna dei ripari, con una disposizione centrale per le più antiche. Il colore veniva ricavato dai pigmenti della terra come l’ocra con una vasta gamma di sfumature dal giallo al rosso e bruno. Grazie al clima secco e asciutto che questi capolavori si sono mantenuti quasi integri.

Da questa evoluzione artistica sono state evidenziate 5 fasi .

Grande fauna ;

Teste rotonde,

Neolitico pastorale;

fase del cavallo;

fase del camelino.

 La prima fase denominata “fauna selvaggia” con enormi graffiti di elefanti giraffe bufali  e rinoceronti decorati nella roccia. Molto importante per la data è la patina che ricopre il solco, la formazione sembra dovuta ad un ammasso di Sali minerali sulla superficie della roccia, che con il passare del tempo si scurisce e di conseguenza più scura è la patina più antico è il graffito.  Le decorazioni sono ben visibili lungo il Uadi Mathendusc situato appena fuori  dell’Akakus, e comprende molti siti interessanti. Tante raffigurazioni sulle pareti dei ripari naturali ed  hanno tutte come elemento l’uomo che è raffigurato con figure stilizzate, con tratti a volte sproporzionati in determinati tratti delle figure. Altra figura è quella antropomorfa in cui non figurano mai i tratti del volto, o se ci sono,  sono rigorosamente coperti.  Con il neolitico pastorale si sviluppa l’epopea artistica. Sulle pareti compaiono i primi bovini con i pastori, questo è il periodo di massima espressione artistica, lo stile è attento e minuzioso nella descrizione dei particolari e ci permette di apprezzare le figure umane dai tratti negroidi. Le ultime due fasi del cavallo e del camellino stilisticamente meno interessanti esprimono un impoverimento  culturale. La figura umana la troviamo stilizzata, la testa raffigurata da un sottile bastoncino e il corpo tende ad assumere la forma di triangolo. Nell’ambito del camelino antico compaiono i primi dromedari e alcune scritte libico berbere in caratteri tifinagh.

In passato era un territorio esclusivo dei Tuareg che occupavano tutta la regione dell’Akakus  conducendo una vita nomade.