PER RIVEDERTI ANCORA

 

Là dove il mare insabbia la conchiglia

Cullando la duna divenuta riva

Vagava il mio sguardo nomade e incerto

E solo la sabbia osservava muta

Il doloroso viaggio e l’anelato approdo.

 

Ora son vecchio, mi affaccio ai ricordi della mia vota

Son vecchio belle rughe, cinerei i cappelli

Son vecchio nelle vene sul dorso delle mani

Uomo vissuto attraverso i sentimenti

Amante perduto tra le emozioni del passato.

 

Eri la mia vita, ed io la tua sopravvivenza

Sanguina ancora il cuor vessato dall’ingiuria

Cercando ancora invano un ultimo rifugio

Per ritrovare, della mia terra, gli aspri odori

E i volti cari della mia breve infanzia.

 

Vagano le ombre dei avi ormai lontano

E il sorriso di mio padre, che mi offrì la vita

Ma che non mi portò mai via

E mi ha lasciato con le braccia vuote

Muto testimone resistente di tanta solitudine.

 

Ed ora brindo a te, terra che non si sei

Calda e profumata, ardente e fragante

Ti cerco nel fondo della mia coppa

Gli occhi chiusi, dischiusa la memoria

Con membra agili e corvini i miei cappelli

 

Percorrerò i lungi tuoi cammini

Mi perderò nella sabbiosa nebbia

E gusterò bagnandomi le labbra

L’ultima goccia nel fondo del bicchiere .

Conservata per rivederti ancora.

 

 

 
 
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